Interviste

Quando il corpo parla

QUANDO IL CORPO PARLA DI ALTRO

Buongiorno Dott. Baù. Quanto pensa che sia importante il ruolo della psiche nell’insorgenza della malattia?

  • E’ un argomento preso poco in considerazione in ambito medico ma sempre più attuale. Viviamo in un mondo dove lo stress di dover fare tante cose sempre più velocemente mette alla prova non solo il nostro fisico ma anche la nostra mente che ogni tanto ha bisogno di fermarsi ad osservare e ascoltare il silenzio.

Spesso la mente esprime la sofferenza attraverso il corpo. Spasmi addominali, aritmie cardiache, cefalee e dolori vaghi sono sintomi che preoccupano e per questo motivo si fanno numerosi accertamenti medici. Si ricerca una patologia organica quando, invece, il problema iniziale risiede nell’anima.

Lei si occupa in particolar modo di persone anziane; cosa accade nell’area psicosomatica di queste persone?

  • Invecchiando le capacità fisiche e cognitive calano progressivamente e ci accorgiamo di essere meno capaci di svolgere alcune attività che prima facevamo brillantemente. A questo dobbiamo aggiungere il cambiamento del ruolo sociale; dapprima si è genitori con uno specifico ruolo familiare, lavoratori che producono ricchezza e benessere, e poi si diventa pensionati e anziani che hanno sempre più bisogno di aiuto. Inoltre con l’avanzare dell’età, possiamo perdere anche affetti importanti. Così si inizia ad essere insofferenti dando la colpa alla vecchiaia come se fosse una malattia incurabile. Il disagio emotivo si può esprimere attraverso queste frasi nell’entourage familiare. “Guarda che sono tuo padre e decido io” –  “Io mi sono sempre arrangiato/a e non ho bisogno di aiuto”, oppure “Ho sempre male dappertutto e nessuno si preoccupa di me”, queste sono frasi comuni che esprimono un disagio, uno stato depressivo con necessità di aiuto. Ritengo che sia un problema culturale perchè gli anziani di adesso fanno riferimento ad una struttura familiare e sociale remota e non più attuale.

Posso chiederle di condividere con noi la storia di un paziente in cui lei ha riscontrato come evidente fattore scatenante del disturbo fisico, la vita privata del paziente stesso?

  • Mario, nome inventato naturalmente, uomo brillante di 85 anni, entra in ambulatorio lamentando dolori diffusi all’addome, più forti a livello dello stomaco. “Mi hanno visitato in tanti, ho fatto una gastroscopia, una colonscopia ed esami del sangue senza trovare niente! Ho questo peso sullo stomaco che non mi abbandona”. Il tono della voce di Mario nascondeva qualcosa e, dopo aver visto gli esami in silenzio, chiudo la cartellina. Guardo Mario negli occhi, “C’è qualcosa che non va nella sua vita, giusto?” Aveva perso la moglie sei mesi prima e continuava a soffrire, “E’ normale continuare a stare così male?” mi disse con le lacrime agli occhi. Assolutamente si, caro Mario, perché ha amato e ama tuttora sua moglie, e non creda che una pastiglietta di antidepressivo possa risolvere tutto. Soffre oggi, soffrirà ancora e non ho altre medicine da darle ma solo tanta comprensione. Non si chiuda in sè stesso ma esca di casa ritrovando la parola di un amico. Sua moglie la vorrebbe diverso da quello che è oggi, giusto?”. Mario mi sorrise, mi ringraziò e con una salda stretta di mano ci salutammo. Parlando con lui mi ero dimenticato di visitarlo, ma il suo corpo non ne aveva bisogno mentre la sua anima si. Il suo tono di voce era cambiato.

Cosa pensa dell’approccio medico moderno e l’importanza dell’ascolto del paziente?

  • La medicina contemporanea, sempre più settorializzata, si occupa meno di questi aspetti psicologici. Il corpo umano è sempre di più visto come una macchina da sistemare per farla sopravvivere a lungo. Non c’è il tempo materiale per ascoltare il paziente e percepire i suoi malesseri, curiamo la malattia ma pensiamo meno alla persona che ha la malattia. Il supporto di figure professionali che possano entrare nell’anima della persona per capire la sua malattia ritengo che sia indispensabile per una cura efficace.

Grazie Dott. Baù di aver condiviso con noi la sua esperienza.

Mila Bezzon- Counselor naturopata