Le Relazioni

Riempire

Lo sappiamo. Ognuno di noi ha la sua zona di “pieno”.

Regoliamo le nostre inquietudini aggrappandoci a valori di possesso o successo. Risolviamo temporaneamente – perchè di questo si tratta – le frustrazioni dei nostri stati d’animo, riempiendo il nostro stomaco di cibi compensatori, i nostri armadi di cose inutili, le nostre menti di social-informazioni non necessarie. Fino a non capire più nulla di noi stessi; di chi siamo e dove stiamo andando.

Insomma, lo sappiamo tutti, che quel pieno di cose non funziona! Anzi, se all’inizio sembra risolvere… a lungo termine può incentivare il senso di vuoto. Un vuoto che ingombra, trattiene, rattrista. Da cui sembra non si possa scappare.

E non si può scappare.

Neanche se compriamo, mangiamo, parliamo, evitiamo, e spegniamo la luce.

  • Dunque Mila, come ne esco?
  • Entrandoci.
  • Ma fa male!
  • Certo, ma non c’è scampo. Ti faccio un esempio: quando frequenti la palestra le prime volte, il corpo è dolente… perchè sta entrando in una nuova forma e rompe il modello muscolare, respiratorio e cardiaco precedente. Così accade anche quando la vita ci porta a rompere forme e schemi di pensiero preesistenti. Arriva un dolore nuovo perchè c’è necessità di evolvere… di cambiare forma. Se iniziassimo a rispettare e ascoltare quel dolore senza porci troppe domande ma essendo consapevoli che è del tutto naturale un certo disagio… smetteremmo di trattenere e compensare.

Accogliere è Trasformare. E per quanto difficile, è l’unica via.

Perchè la vita (quella vera… non quella parziale nei social) è anche dura, è anche difficile, è anche triste, è anche malinconica, è anche dolorosa. E non c’è nulla di patologico in questo.

M