Le Relazioni

Non siamo solo concreti

Giovanni è un libero professionista. Separato da un paio di anni, padre di due bambine. Mi dice che si sente molto efficiente in tutto, rispetto i loro bisogni: “Le adoro le mie tate, le porto a scuola, a fare sport, cucino per loro. Il tempo è poco. Sono sommerso dal lavoro e spesso mi ritrovo a lavorare al pc e al telefono anche in loro presenza.” Giovanni è un professionista di successo, con i suoi clienti utilizza lo stesso approccio: CONCRETEZZA. Si chiede cosa è necessario fare e lo fa. Come dice lui, “si sente sul pezzo”! Unico neo del suo approccio: nota da alcuni ultimi mesi, una sorta di perdita in entrambe le relazioni.
Giovanni soddisfa i bisogni concreti di chi gli sta vicino ma sembra non essere sufficiente.
Questo è il punto: la nostra realtà non è solo quella delle azioni razionali e concrete di ogni giorno, ha sempre bisogno di “aprire un dialogo” col nostro mondo interno, con quello che percepiamo e sentiamo rispetto ad eventi o azioni che affrontiamo. In un secondo momento, si potrà trovare dove possibile, un confronto con le sensazioni del nostro interlocutore.
Quando ci troviamo in eccesso di performance, poniamoci queste domande:
1 – Ascolto a sufficienza l’altro? Spesso le richieste nascondono un bisogno di essere ascoltati più che essere soddisfatti.
2 – Riesco a rallentare? Prendere un tempo per lasciare che alcuni eventi o sensazioni affiorino da se, diventa fondamentale.
3 – Chiedo al mio interlocutore come si sente? Si inizia dall’esporre per primi come ci si sente.
Giovanni, uomo efficiente anche nell’affrontare il nostro percorso, dopo poche settimane, inizia a notare subito con le figlie un atmosfera diversa, più distesa e leggera. Con i clienti, ha cambiato approccio, mi dice: “Inizio a prendermi più tempo da dedicare anche a loro, e sto cominciando a divertirmi di nuovo come non accadeva da anni”.
Non siamo solo concreti, SIAMO ANCHE INTERIORI.
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