Parole

Stanchezza

Massimo mi chiede cosa potrebbe prendere di naturale per essere sempre in forze. E’ da qualche settimana che si sente stanco, prende già il supradin come integratore, ma ancora non si sente “sul pezzo” come dice lui. Non capisce a cosa è dovuto questo suo sfinimento fisico e mentale e vuole porvi rimedio.

 

Non è la prima volta che un cliente mi chiede un consiglio per un rimedio naturale che abbia effetto tonico. Ascolto bene le parole con cui una persona mi descrive il suo disagio. Molto spesso la soluzione è tra le righe, lì nascosta in penombra, tra quelle parole scelte per descriverlo.

 

Massimo vorrebbe fermare la sua identità in un’unica accezione: essere un uomo sempre sul pezzo.

Che tradotto significa rimanere sempre attento (quindi teso) e concentrato (quindi compresso).

Ogni cosa in natura non può essere “stabile” se vuol essere viva. Deve rimanere in un equilibrio dinamico, con zone di attività e zone di inattività.

 

Io e lui, iniziamo ad osservare assieme le parole da lui scelte per descrivere questo suo momento.

Poi gli chiedo cosa direbbe il suo corpo se avesse voce, rispetto la sua stanchezza.

Massimo, alla mia domanda si blocca qualche secondo, poi espirando rumorosamente si adagia con la schiena e le braccia sulla poltroncina dove è seduto. “Mila, mi direbbe di calmarmi”.

Segue un silenzio. Lo sguardo va verso il basso.

E’ iniziato il suo dialogo interiore e la sua presa di coscienza.

 

Può capitare a tutti noi di non accorgerci che stiamo già andando ai 200 all’ora, può capitare di credere di aver bisogno di mantenere sempre la velocità o addirittura di accelerare.

E dal momento che la mente… mente. Interviene il corpo.

Il corpo, che non mente mai, prova ad avvisarci con i sintomi (la sua voce) …poi ci toglie il “turbo”. Per salvarci.

 

Quando provi qualsiasi tipo di disagio, siediti, fermati e prova a chiederti: “Cosa sta cercando di dirmi il mio corpo?” Lo devi fare seriamente.

 

Io e lui continuiamo il dialogo intorno alla calma che cerca il suo corpo.  Massimo poi mi dice che sabato invece di tornare in ufficio come fa sempre, andrà a prendere suo figlio e senza troppi programmi sceglieranno insieme se giocare a calcio sotto casa o finire i compiti e poi un bel gelato.

 

La cura sono le cose semplici. Sempre.