Interviste

Quando il corpo parla

Buongiorno dott. Candido, lei come medico di medicina generale, ogni giorno accoglie pazienti con una ampia tipologia di sintomi. Cosa pensa riguardo la componente psicologica che porta da lei il suo paziente con il suo sintomo?

  • Ogni giorno in ambulatorio incontro pazienti che mi raccontano, ognuno a modo loro, il loro disagio. Io osservo come entrano in studio, come si siedono, come mi parlano del loro tipo di dolore. Poi approfondendo esce sempre l’aspetto psicologico. Per la mia esperienza, gli uomini a differenza delle donne che sono più aperte al dialogo, hanno qualche resistenza a parlarmi del loro stato emotivo ma una volta che si fidano, posso comprendere molte cose. Cerco di indagare con sensibilità per cercare proprio ciò che non viene detto, ma che io da medico, ritengo importante. Quindi sì, l’aspetto della vita personale del mio paziente per me è un fattore sempre da considerare per una giusta diagnosi.

Mi fa notare la differenza di approccio, maschile e femminile durante la visita medica. Quali sono le differenze di cui lamentano più spesso i pazienti, dove lei presume fin da subito un disturbo di origine psicosomatica?

  • Nel mondo femminile, penso ad un disturbo psicosomatico, quando la paziente lamenta “gonfiore di pancia” o mi dice che sente “un nodo alla gola”…la sensazione di una cosa che non va ne sù ne giù. Per alcuni sintomi non c’è un esame obiettivo che possa trovare la lesione organica.  Naturalmente se la cosa si ripete spesso, ho il dovere di approfondire con altri esami strumentali specifici. Nel mondo maschile, anche giovanile per esempio, i problemi di erezione e di eiaculazione precoce, sono certamente derivanti da ansia di prestazione. Con alcune domande mirate, spesso escludo l’origine organica; in altri casi approfondisco con esami clinici.

E cosa accade se il paziente torna, nonostante gli accertamenti clinici negativi, e lamenta il suo mal stare?

  • Sì Mila, capita che alcuni pazienti tornino da me alla ricerca di una patologia, dopo che avevamo già fatto i dovuti controlli… perciò la leggo come una richiesta di attenzione. Noi medici di famiglia abbiamo il limite del tempo di ascolto. Anche in questi casi un professionista che si occupi della sfera emotiva del paziente è sicuramente utile ed ha strumenti più efficaci per supportarla. Oggi le persone hanno un importante bisogno di rassicurazione, al di là dell’aspetto organico di cui ci occupiamo noi medici. I social media, alcune riviste, e informazioni inadeguate o incomplete, possono mettere in confusione le persone riguardo i loro disagi, esorto quindi ad affidarsi ad un parere medico per una diagnosi adeguata.

Grazie dott. Candido per il dialogo aperto con noi rispetto questi temi.

– Le mie considerazioni – 

Anche oggi, come nelle interviste precedenti, possiamo notare come ogni medico con il proprio modo, cerca di indagare anche il vissuto del paziente. Dunque c’è una considerazione della persona a 360 gradi. Il tempo per il dialogo è, per ovvi motivi, spesso molto stretto; tuttavia anche in questa intervista risulta evidente come alcune frasi che il paziente riporta la medico… “mi sento la pancia sempre gonfia” siano subito indicatori di un disagio della sfera emotiva… che anche questa volta si traducono nel corpo. Inoltre è interessante osservare, come nonostante gli accertamenti medici non rilevino un problema organico evidente, vi sia comunque una insoddisfazione della persona…. quasi a dire : “non è vero che non ho niente”. Ci accorgiamo del paradosso del responso medico vissuto dal paziente: da una parte potrebbe sentirsi sollevato dall’esito negativo degli esami, dall’altra sembra insoddisfatto in quanto sente che c’è di più. Quel di più, come spiega bene il dottor Candido, spesso è una richiesta di aiuto. 

Mila  Bezzon – counselor naturopata