Il corpo è paragonabile ad un palcoscenico, ricco di suggestioni e immagini, dove ciò che non si riesce a dire verbalmente – a volte neppure a pensare – va in scena sotto la veste di un sintomo o di un disagio. Ecco allora che il nostro corpo, si fa vettore di una parte per noi, difficile da accettare o ascoltare.
Questa è comunque una forma sana e salutare di comunicazione tra corpo e mente.
Come ripeteva spesso il mio professore Dott. Raffaele Morelli: Gli “errori” del corpo, sono la via di transito lungo cui scorre il cambiamento.
Ridurli a “sbagli da estirpare” equivale a chiudere una porta in faccia alla vita.
I sintomi rappresentano il linguaggio con cui il corpo richiede la nostra attenzione, sta a noi iniziare un “dialogo” con loro.
Chiediti: “Cosa direbbe il mio disagio se potesse parlare”?
Prova 🙂
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